3. ALCUNE IPOTESI DI DCM PER I DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA.
3.2. A quale tipologia appartengono i distretti mantovani?
Nel caso del distretto della calzetteria di Castelgoffredo e di quello del legno di Viadana siamo
di fronte, senza dubbio, a distretti di tipo B (concorrenziale).
Infatti in questo territorio abbiamo più imprese, o meglio, gruppi manifatturieri di riferimento, che
organizzano il proprio approccio al mercato, la propria produzione e la propria logistica
complessiva in modo principalmente autonomo, senza operare integrazioni di tipo orizzontale
nell’attività commerciale e senza che vi sia una netta dominanza di una impresa rispetto alle
altre.
Se vi è un fattore da sottolineare in questi sistemi produttivi è proprio la forte mancanza di
integrazione tra soggetti dei diversi gruppi, in ogni tipo di attività, non solamente quella logistica.
All’interno del gruppo si condividono molte attività ed informazioni, tra i diversi gruppi distrettuali
l’isolamento è pressoché totale.
Tutto ciò trae origine dall’importanza che gli imprenditori distrettuali da sempre danno alla
segretezza delle informazioni relative alla propria produzione e che li spinge ad una forte
chiusura verso tutte quelle attività che prevedono una minima condivisione del proprio
patrimonio informativo.
Paradossalmente la ricerca della massima varietà e diversificazione, tipica dell’attività di
sviluppo strategico delle imprese distrettuali (non solo dell’area mantovana) ha determinato la
crescente esigenza di standard condivisi come elementi creatori di varietà: una terminologia
unica per i prodotti e per i semilavorati tipici del distretto, una codifica produttiva unica e dei
linguaggi condivisi che permettano una integrazione maggiore tra i partecipanti alle reti
logistico-produttive divengono priorità assolute a fronte di una divisione del lavoro che si
presenta sempre più globale ed informaticamente gestita.
A questo punto le ipotesi progettuali per una logistica distrettuale nell’area mantovana
potrebbero essere sintetizzate in alcune linee guida da sviluppare nei due distretti più rilevanti.
Tali ipotesi vanno inquadrate principalmente come direttive di strategia competitiva per le
maggiori imprese leader distrettuali (quelle che intrattengono rapporti diretti con gli intermediari
di mercato), perché ad una prima analisi delle due realtà in oggetto ci troviamo di fronte a due
distretti di tipologia B (concorrenziali) e quindi ambienti ad alta competizione e conflittualità,
dove il ruolo delle istituzioni di trust interface locali (il Centro servizi Calza di Castelgoffredo ed il
Centro Ricerche Imballaggi Legno CRIL di Viadana) assumono un’importanza fondamentale
nello sviluppo di progetti che prevedono l’attività integrata di più imprese distrettuali.
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